LE PATOLOGIE DELL’ARTICOLAZIONE FEMORO-ROTULEA

Ricostruzione del legamento crociato anteriore

LE PATOLOGIE DELL’ARTICOLAZIONE FEMORO-ROTULEA

L’articolazione femoro-rotulea presenta come superfici articolari la troclea del femore e la rotula. Quest’ultima scorre durante i movimenti di flesso-estensione in un “binario” rappresentato proprio dalla troclea.

La stabilità della rotula è garantita da fattori anatomici statici (il retinacolo mediale e laterale, la forma della troclea e della rotula e l’allineamento dell’arto inferiore) e fattori dinamici (il muscolo quadricipite in particolare il capo vasto mediale, il tendine rotuleo, la bendelletta ileo-tibiale).

In caso di una anatomia non corretta o una alterata funzionalità di muscoli e legamenti, si possono verificare due condizioni patologiche: l’iperpressione femoro-rotulea esterna e l’instabilità femoro-rotulea.

L’iperpressione femoro-rotulea esterna è causata da un alterato scorrimento della rotula nella troclea durante i movimenti di flesso-estensione, provocando un sovraccarico delle cartilagini articolare che possono andare incontro a usura. Tale condizione clinica è relativamente comune nel sesso femminile, in adolescenza e nelle atlete che praticano sport che sovraccaricano l’articolazione (pallavolo, basket, danza).
Si presenta con un dolore anteriore del ginocchio, si può accompagnare alla percezione di scrosci e crepitii nei movimenti di flesso-estensione. Tipico è il “segno del cinema”, un dolore anteriore che si presenta dopo aver mantenuto a lungo la posizione seduta e quindi il ginocchio flesso, cui segue la necessità di dover estendere l’arto.


L’instabilità femoro-rotulea è una condizione clinica favorita dal fatto che l’articolazione femoro-rotulea è per definizione instabile: in caso di una malformazione del “binario” (displasia della troclea) o della rotula, un movimento di extra-rotazione e flesso-estensione del ginocchio può favorire la lussazione della rotula lateralmente con conseguente lesione del principale vincolo alla fuoriuscita della rotula, il legamento patello-femorale mediale. In un ginocchio anatomicamente normale, la lussazione avviene in caso di un trauma importante. Alla lussazione si associano spesso lesioni della cartilagine articolare.


La diagnosi delle patologie della femoro-rotulea si basa inizialmente su una adeguata valutazione clinica: lo Specialista valuterà anamnesi e obiettività clinica del paziente e richiederà degli approfondimenti diagnostici radiologici. La Radiografia del ginocchio in proiezione antero-posteriore, latero-laterale e tangenziale per rotula rappresentano l’esame di I livello, cui si possono associare come esami secondari la TC e la RMN che sono di ausilio per la valutazione di condizioni associate (malallineamento dell’arto, lesioni della cartilagine e/o dei retinacoli).

Il trattamento della iper-pressione rotulea esterna inizialmente è conservativo: riposo funzionale, cicli di ghiaccio, assunzione di anti-infiammatori, adozione di tutori per centramento rotuleo o taping della rotula, rinforzo del quadricipite e in particolare del vasto mediale obliquo. In presenza di lesioni della cartilagine, è indicato il trattamento con infiltrazioni di acido ialuronico.

Il trattamento conservativo deve proseguire per circa 6 mesi e spesso è in grado di risolvere la sintomatologia dolorosa.
Nei casi in cui la sintomatologia dovesse persistere, si può prendere in considerazione il trattamento chirurgico.

- Il LATERAL RELEASE ARTROSCOPICO: procedura indicata nella iper-pressione esterna della rotula che consiste nel sezionare il retinacolo laterale, in particolare il legamento patello femorale laterale.
Nel post-operatorio si mantiene l’arto inferiore in estensione con un apposito bendaggio e alla rimozione dei punti il paziente adotterà un tutore di centramento rotuleo.

- la TRASPOSIZIONE DELLA TUBEROSITA’ TIBIALE ANTERIORE: procedura di scelta in caso in cui lo scorrimento della rotula all’interno della troclea sia scorretto a causa di un malallineamento del compartimento estensore e/o in caso di lussazioni recidivanti di rotula. Consiste nel trasporre il blocco osseo della tuberosità tibiale dove si inserisce il tendine rotuleo, in una posizione più mediale ed anteriore rispetto alla posizione originale. In questo modo si riduce la pressione tra il femore e la rotula (grazie all’anteriorizzazione) e si migliora lo scorrimento della rotula nel solco femorale (grazie alla medializzazione). La fase post-operatoria è rappresentata da adozione di tutore in estensione, esercizi di recupero della mobilità e successivamente un rinforzo muscolare dell’arto.

Per quanto riguarda il trattamento dell’instabilità femoro-rotulea, il primo episodio di lussazione si tratta in modo conservativo, con adozione di un tutore specifico per circa 3-4 settimane. Alla persistenza di una sintomatologia, o in seguito al verificarsi di nuovi episodi di lussazione, si prende in considerazione l’intervento chirurgico. Le tecniche sono numerose, possono essere associate tra loro, e vengono indicate in base alle lesioni che si sono sviluppate all’interno del ginocchio.

- la RIPARAZIONE O RICOSTRUZIONE DEL LEGAMENTO PATELLO-FEMORALE MEDIALE: nelle forme acute si può eseguire una sutura del legamento, mentre nelle forme croniche si esegue una ricostruzione con tendine autologo o proveniente da donatore, fissando il tendine con ancorette o con tunnel ossei dalla rotula al femore. L’intervento può essere associato alla TRASPOSIZIONE DELLA TUBEROSITA’ TIBIALE ANTERIORE.

- la TROCLEOPLASTICA: proposto dalla scuola francese, consiste nel ridare profondità ad una troclea piatta o addirittura convessa nelle displasie gravi. Tale procedura tuttavia va intrapresa con molta cautela e in casi selezionatissimi, perché mette l’articolazione femoro-rotulea ad alto rischio di degenerazione della cartilagine.

Le patologie dell’articolazione femoro-rotulea rappresentano la principale causa di un dolore anteriore di ginocchio. Consultare uno Specialista, rappresenta il primo passo per la soluzione del problema.

Dr. Gabriele Tavolieri
Medico chirurgo, specialista in ortopedia e traumatologia

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